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Arrivando dall'autostrada si vede questo paese arrampicato sulle rocce di una gola che si allarga ripida verso il mare, dove si trovano i "due fratelli", alti faraglioni che sono il simbolo della città.
Domina dall'alto invece la magnifica cupola di San Giovanni Battista, che già introduce una delle tradizionali attività che hanno reso famosa Vietri, la lavorazione della ceramica.
La cupola è infatti ricoperta di formelle in ceramica che la rendono estremamente singolare. Le strette vie di Vietri sono piene di botteghe artigiane in cui vengono prodotti veri e propri pezzi d'arte, in fogge tradizionali o più moderne.
Se posso consigliarvi un acquisto credo che un servizio di piatti decorati a mano è l'ideale per apprezzare, anche con gli occhi, tutte le pietanze della tradizione mediterranea. Gusto e Vista in una fusione di sensi.
Eppure a dare lustro a questa tradizione vietrese fu una colonia di ebrei tedeschi insediatasi negli anni 30' per sfuggire alle persecuzioni in patria:Riccardo Doelker, Irene Kowaliska, Margarete Hannash e molti altri. Le forme ed i colori della loro personalissima arte si ritrovano ancora oggi nella produzione vietrese. All'epoca i forni erano a legna e la cottura della creta era una sorta di rito che durava giorni e cominciava con l'accensione del fuoco da parte del "maestro del fuoco", che accendeva una torcia a partire dalle candele votive accese per Sant'Antonio. Il protettore del fuoco per l'appunto.
Nessuno più rimase a Vietri a causa delle leggi fasciste, ma il loro ricordo è ancora molto vivo.
Molte opere sono ospitate a villa Guariglia, abitazione storica adibita a museo, ma che negli anni passati è stata addirittura la sede del governo provvisorio che dopo l'Armistizio aveva reso per qualche tempo Salerno la "capitale d'Italia".
Altra tradizione legata al fuoco è la processione notturna dell'Immacolata che termina appunto sulla spiaggia con l'accensione di grandi falò.
A Vietri non potete tralasciare di assaggiare la "milza ripiena" un piatto un po' forte ma che vale proprio la pena di provare. Dopo un bicchiere digestivo di Limoncello andate a vedere la fabbrica Solimene. Un esempio di architettura moderna inserita in un contesto storico che il famoso architetto Soleri ha immaginato con un inconsueto interno a spirale.
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